Monti, Berlusconi, Bersani, Fini, Casini e compagnia bella sono tutti uguali, sembrano fatti con lo stampino. L’unica variante è la modalità di dialogo e di confronto con l’interlocutore, persuasivo o aggressivo, ma la sostanza non cambia.
Il programma è spremere fino all’osso i soliti noti che puntualmente pagano le tasse, i quali con le loro magre retribuzioni, continuano a non arrivare alla fine del mese.
I nostri governanti non sono ancora soddisfatti di come sono stati tartassati i cittadini onesti e perbene, vogliono ulteriormente far pagare la crisi economica che, anche i politici hanno determinato, incrementano le tasse, aumentano l’IVA e, di conseguenza , i prezzi al consumo, riducono la 13a mensilità, bloccano gli aumenti salariali e le pensioni, aumentano l’età pensionabile e la disoccupazione giovanile, introducono l’ICI anche sull’abitazione principale con il contestuale adeguamento dell’estimo catastale secondo il valore commerciale dell’immobile.
Purtroppo, quest’ultimo provvedimento, secondo il nuovo governo, sostenuto dai mostri imbiancati, deve essere assolutamente trasformato in legge per pochi miliardi di euro, poiché ai possessori e proprietari di auto di grosse cilindrate, di natanti, di aeromobili, di ville, di immobili vari e di denaro depositato in Svizzera o in altri paradisi fiscali, non si può chiedere di contribuire al risanamento del Paese perché hanno molte spese da sostenere e non si può pretendere che paghino pure le tasse.
Elencare tutto ciò che questo governo intende realizzare, a danno dei soliti cittadini, possiamo, per ora, solo immaginarlo.
Mentre noi tutti, soliti noti, dobbiamo stringere la cinghia, i politicanti percepiscono redditi altissimi e al di fuori della realtà. Purtroppo non temono la vergogna; quando qualche giornalista nei vari talkshow parla di eliminare i privilegi della casta, i politici si astengono dal fare qualsiasi commento al riguardo, tutto gli scivola addosso, sembra come se l’argomento non riguardasse loro.
Dal 2001, anno in cui l’euro ha fatto il suo esordio, le retribuzioni e i risparmi sono stati erosi in modo incredibile e la ricchezza si è trasferita dalle classi meno abbienti ad un piccola minoranza di disonesti, corrotti, speculatori che detengono la maggioranza della ricchezza del Paese.
Tutto questo è potuto succedere perché la classe politica ha sostenuto e favorito in modo vergognoso questo trasferimento unilaterale di risorse.
Viste le premesse, il nuovo governo non farà altro che continuare a soddisfare le desiderata di chi l’ha preceduto per assicurarsi l’appoggio per la propria sopravvivenza. In questo modo tutti saranno soddisfatti e contenti di non aver adottato provvedimenti draconiani e, nello stesso tempo, toglie le castagne dal fuoco a tutti gli schieramenti politici.
In Italia, oggi, chi ha l’opportunità di avere voce sui media, oltre ai neo ministri e politicanti, economisti di regime, pennivendoli e pseudointellettuali non fanno altro che diffondere terrorismo psicologico.
Sembra di vedere un branco di bestie feroci che azzannano la preda fino a consumare gli ultimi brandelli di carne: governo, politicanti, confindustria e sindacati conniventi, uniti come non mai, nell’innalzare l’età pensionabile uguale per tutti a 63/67 o 65 anni. Se attuato, questo provvedimento infame sarebbe un danno enorme per tutti i lavoratori, giovani e meno giovani, per i quali la pensione, visti gli attuali contratti di lavoro atipici, sarebbe solo un sogno irraggiungibile.
Invece di ridurre drasticamente le pensioni d’oro e adottare il metodo retributivo per tutti i pensionandi, questi signori si accaniscono, sempre più, sui lavoratori onesti, riducendo i diritti dei più tutelati, mentre sarebbe più indicato migliorare i diritti di quelli privi di protezione.
Questa classe politica è inetta, impresentabile, ingiustificabile, inaffidabile e improduttiva.
È difficile individuare un partito di cui fidarsi; è come chiedere alla lepre se preferisce il lupo o la volpe.
Le vere riforme strutturali sono la caccia all’evasione fiscale e alle proprietà acquisite indebitamente, nonché l’applicazione di una equa patrimoniale sulle grandi ricchezze.
Solo dopo questi provvedimenti si potrebbe pensare di chiedere al popolo di fare un ulteriore sacrificio per il bene del Paese.
Questi cambiamenti possono essere fatte da persone serie, con idee sane e giovani, che abbiano voglia di lavorare, che mettano da parte le ambizioni personali e che abbiano come unico scopo il bene della collettività.
domenica 27 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
Petizione abolizione della pensione baby dei parlamentari
Le adesioni alla petizione sull’abolizione della pensione baby dei parlamentari aumentano sempre più. Siamo stufi di aver subito e sopportato per molti, troppi anni le arroganze, le menzogne e le prese per i fondelli dei politicanti da strapazzo, compensati con stipendi, vitalizi e benefit vari molto onerosi per le casse dello Stato.
L’obiettivo deve essere quello di mandarli a casa, che riprendano l’attività lavorativa lasciata prima dell’esperienza politica, semmai l’abbiano avuta. Il nostro proposito è quello di abolire le loro baby pensioni e i loro vitalizi con effetto retroattivo. Devono restituire allo Stato italiano quanto hanno preso ingiustamente, dando loro, tuttavia, la possibilità di pagare il dovuto in modo dilazionato come spesso avviene, per tutti i lavoratori italiani.
Dobbiamo pianificare l’organizzazione di un movimento che si impegni all’emanazione e all’applicazione di nuove leggi restrittive, al fine di perseguire con tenacia e con decisione i tanti evasori fiscali e i boiardi di stato corrotti e collusi che danneggiano la nostra società.
Non basta essere indignati, è ora di agire; dobbiamo convincere parenti, amici e conoscenti che è arrivata l’ora di cambiare l’aria, di eleggere in parlamento e nominare nelle istituzioni pubbliche, persone competenti, oneste e corrette, con il solo unico scopo di operare per il bene della collettività, garantendo a tutti i cittadini una vita serena, onesta e dignitosa.
Le persone corrotte che occupano cariche pubbliche devono essere denunciate e messe nella condizione di non poter più nuocere alla collettività.
Mi rendo conto che questi concetti possono essere intesi come illusori e infantili, poiché il potere e il denaro corrompono; per fortuna molte persone, in Italia, non sono in vendita né hanno un prezzo: questo è la logica per cui il movimento deve battersi.
Solo così possiamo risollevarci da questo stato di povertà e di inciviltà e garantire la parità di tutti i cittadini di fronte alla legge.
L’obiettivo deve essere quello di mandarli a casa, che riprendano l’attività lavorativa lasciata prima dell’esperienza politica, semmai l’abbiano avuta. Il nostro proposito è quello di abolire le loro baby pensioni e i loro vitalizi con effetto retroattivo. Devono restituire allo Stato italiano quanto hanno preso ingiustamente, dando loro, tuttavia, la possibilità di pagare il dovuto in modo dilazionato come spesso avviene, per tutti i lavoratori italiani.
Dobbiamo pianificare l’organizzazione di un movimento che si impegni all’emanazione e all’applicazione di nuove leggi restrittive, al fine di perseguire con tenacia e con decisione i tanti evasori fiscali e i boiardi di stato corrotti e collusi che danneggiano la nostra società.
Non basta essere indignati, è ora di agire; dobbiamo convincere parenti, amici e conoscenti che è arrivata l’ora di cambiare l’aria, di eleggere in parlamento e nominare nelle istituzioni pubbliche, persone competenti, oneste e corrette, con il solo unico scopo di operare per il bene della collettività, garantendo a tutti i cittadini una vita serena, onesta e dignitosa.
Le persone corrotte che occupano cariche pubbliche devono essere denunciate e messe nella condizione di non poter più nuocere alla collettività.
Mi rendo conto che questi concetti possono essere intesi come illusori e infantili, poiché il potere e il denaro corrompono; per fortuna molte persone, in Italia, non sono in vendita né hanno un prezzo: questo è la logica per cui il movimento deve battersi.
Solo così possiamo risollevarci da questo stato di povertà e di inciviltà e garantire la parità di tutti i cittadini di fronte alla legge.
domenica 20 novembre 2011
Italiani di tutto il mondo uniamoci per sconfiggere il nemico
Italiani di tutto il mondo uniamoci per sconfiggere l’acerrimo nemico: la nostra classe politica inetta, inefficace, inutile e impresentabile.
Purtroppo fino a quando saremo governati da politicanti, avvocati, medici e pseudo intellettuali la condizione economica del paese peggiorerà sempre più. Questi signori continueranno a difendere i loro interessi e i loro privilegi. Sono radicati alla poltrona e, nello stesso tempo, sono ingordi delle sostanziose prebende che puntualmente intascano mensilmente, senza alcuna vergogna.
Sarebbe auspicabile costituire un nuovo movimento, libero e indipendente, per legiferare in soli 5 anni pochi, ma significativi punti:
1. radiografia patrimoniale prima e dopo il mandato parlamentare;
2. candidabilità al parlamento per massimo di 2 legislature;
3. abolizione della professione di parlamentare;
4. abolizione della pensione, della liquidazione e di tutti i privilegi della casta;
5. dimezzamento del numero dei parlamentari;
6. adeguamento delle retribuzioni secondo gli standard europei;
7. abolizione del cumulo delle pensioni;
8. lotta alla evasione fiscale;
9. patrimoniale sulle grandi ricchezze;
10. redistribuzione della ricchezza in modo equo;
11. trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo indeterminato.
Sicuramente questi punti per la nostra casta sono impossibili da applicare, poiché per essa rappresentano idee rivoluzionarie. Nel nostro Paese è necessario adottare una rivoluzione morbida e democratica, nel quale siano rispettati i diritti di tutti i cittadini e la legge sia uguale per tutti.
Nei Paesi del Nord-Europa questi principi sono in vigore da sempre, mentre da noi è una speranza e un miraggio vederli realizzati.
Ci siamo rassegnati, ci turiamo il naso e continuiamo a votare le stesse persone e i medesimi partiti/uffici di collocamento e continuiamo a dare fiducia a soggetti che vivono nell’ozio e che da molti anni stanno cancellando e calpestando i più elementari diritti: al lavoro, alla istruzione, all’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
In Italia i politicanti possono permettersi tutto ed evitare, in molte occasioni, anche gli arresti; per essi vale il lemma: per gli amici tutto per gli altri la legge.
Una classe politica che delega ai tecnici le riforme, merita di essere licenziata e mandata a casa senza alcuna remora. Questo principio va applicato sia a destra che a sinistra, senza alcuna discriminazione.
Oggi, la maggior parte dei parlamentari sostengono senza se e senza ma il nuovo Governo; coloro che sono in disaccordo lo fanno solo per un proprio tornaconto personale o di partito.
Nessun parlamentare ha operato e opera per il bene del Paese. Se i nostri politicanti amassero il nostro Paese penserebbero che conservare i privilegi della casta è un atto di iniquità rispetto agli altri connazionali e in particolar modo nei confronti di coloro che perdono il lavoro, dei giovani con contratti atipici, dei disoccupati, dei cassintegrati, degli scoraggiati e di tutti coloro che percepiscono una misera pensione di vecchiaia.
Per questo affermo che i nostri nemici sono la casta, la classe dirigente super pagata e i politici che hanno contribuito a determinare la crisi economica e ora vogliono scaricarla sui cittadini.
Serve una vera ed equa epurazione di questi soggetti dai quadri di comando; c’è bisogno di persone oneste, giovani, motivate, corrette e democratiche.
Ecco alcuni esempi dei privilegi della casta:
BABY PENSIONATI
LE 10 PENSIONI PIU’ RICCHE
PENSIONE PER 1 GIORNO DI LAVORO
3 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO
2 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO
2 PENSIONI E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
1 PENSIONE E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
...e altro ancora
Purtroppo fino a quando saremo governati da politicanti, avvocati, medici e pseudo intellettuali la condizione economica del paese peggiorerà sempre più. Questi signori continueranno a difendere i loro interessi e i loro privilegi. Sono radicati alla poltrona e, nello stesso tempo, sono ingordi delle sostanziose prebende che puntualmente intascano mensilmente, senza alcuna vergogna.
Sarebbe auspicabile costituire un nuovo movimento, libero e indipendente, per legiferare in soli 5 anni pochi, ma significativi punti:
1. radiografia patrimoniale prima e dopo il mandato parlamentare;
2. candidabilità al parlamento per massimo di 2 legislature;
3. abolizione della professione di parlamentare;
4. abolizione della pensione, della liquidazione e di tutti i privilegi della casta;
5. dimezzamento del numero dei parlamentari;
6. adeguamento delle retribuzioni secondo gli standard europei;
7. abolizione del cumulo delle pensioni;
8. lotta alla evasione fiscale;
9. patrimoniale sulle grandi ricchezze;
10. redistribuzione della ricchezza in modo equo;
11. trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo indeterminato.
Sicuramente questi punti per la nostra casta sono impossibili da applicare, poiché per essa rappresentano idee rivoluzionarie. Nel nostro Paese è necessario adottare una rivoluzione morbida e democratica, nel quale siano rispettati i diritti di tutti i cittadini e la legge sia uguale per tutti.
Nei Paesi del Nord-Europa questi principi sono in vigore da sempre, mentre da noi è una speranza e un miraggio vederli realizzati.
Ci siamo rassegnati, ci turiamo il naso e continuiamo a votare le stesse persone e i medesimi partiti/uffici di collocamento e continuiamo a dare fiducia a soggetti che vivono nell’ozio e che da molti anni stanno cancellando e calpestando i più elementari diritti: al lavoro, alla istruzione, all’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
In Italia i politicanti possono permettersi tutto ed evitare, in molte occasioni, anche gli arresti; per essi vale il lemma: per gli amici tutto per gli altri la legge.
Una classe politica che delega ai tecnici le riforme, merita di essere licenziata e mandata a casa senza alcuna remora. Questo principio va applicato sia a destra che a sinistra, senza alcuna discriminazione.
Oggi, la maggior parte dei parlamentari sostengono senza se e senza ma il nuovo Governo; coloro che sono in disaccordo lo fanno solo per un proprio tornaconto personale o di partito.
Nessun parlamentare ha operato e opera per il bene del Paese. Se i nostri politicanti amassero il nostro Paese penserebbero che conservare i privilegi della casta è un atto di iniquità rispetto agli altri connazionali e in particolar modo nei confronti di coloro che perdono il lavoro, dei giovani con contratti atipici, dei disoccupati, dei cassintegrati, degli scoraggiati e di tutti coloro che percepiscono una misera pensione di vecchiaia.
Per questo affermo che i nostri nemici sono la casta, la classe dirigente super pagata e i politici che hanno contribuito a determinare la crisi economica e ora vogliono scaricarla sui cittadini.
Serve una vera ed equa epurazione di questi soggetti dai quadri di comando; c’è bisogno di persone oneste, giovani, motivate, corrette e democratiche.
Ecco alcuni esempi dei privilegi della casta:
BABY PENSIONATI
nome cognome | attività svolta | in pensione a | pensione/mese lorda | ente |
---|---|---|---|---|
Manuela MARRONE in BOSSI | insegnante | 39 anni | 766,37 | INPDAP |
Giuseppe GAMBALE | parlamentare | 42 anni | 8.455,00 | Camera |
Antonio DI PIETRO | magistrato | 44 anni | 2.644,57 | Inpdap |
Rainer Stefano MASERA | banchiere | 44 anni | 18.413,00 | INPS |
Pier Domenico GALLO | banchiere | 45 anni | 18.000,00 | INPS |
Rino PISCITELLI | parlamentare | 47 anni | 7.959,00 | Camera |
Pier Carmelo RUSSO | assessore Sicilia | 47 anni | 10.980,00 | Regione Sicilia |
Mario SARCINELLI | banchiere | 48 anni | 15.000,00 | INPS |
Alfonso PECORARO SCANIO | parlamentare | 49 anni | 8.836,00 | Camera |
Vittorio SGARBI | parlamentare | 54 anni | 8.455,00 | Camera |
LE 10 PENSIONI PIU’ RICCHE
nome cognome | classe | ramo | pensione lorda | ente | ||
---|---|---|---|---|---|---|
anno | mese | giorno | ||||
Mauro SANTINELLI | 1947 | telefonia | 1.173.205,15 | 90.246,55 | 3.258,90 | INPS |
Mauro GAMBARO | 1944 | finanza | 665.083,64 | 51.160,28 | 1.847,45 | INPS |
Alberto DE PETRIS | 1943 | telefonia | 653.567,20 | 50.274,40 | 1.815,46 | INPDAI |
Germano FANELLI | 1948 | elettronica | 600.747,68 | 46.211,36 | 1.668,74 | INPS |
Vito GAMBERALE | 1944 | telefonia | 574.102,23 | 44.161,71 | 1.594,72 | INPS |
Alberto GIORDANO | 1941 | finanza | 549.193,74 | 42.245,67 | 1.525,53 | INPS |
Federico IMBERT | 1951 | finanza | 539.775,62 | 41.521,20 | 1.499,37 | INPS |
Giovanni CONSORTE | 1948 | finanza | 372.000,00 | 28.593,00 | 1.033,33 | INPS |
Ivano SACCHETTI | 1944 | finanza | 371.000,00 | 28.560,00 | 1.030,55 | INPS |
Ernesto PAOLILLO | 1946 | finanza | 342.000,00 | 26.327,00 | 950,00 | INPS |
PENSIONE PER 1 GIORNO DI LAVORO
nome cognome | attività svolta per | pensione/mese lorda | ente |
---|---|---|---|
Luca BONESCHI | parlamentare 1 giorno | 3.108,00 | Camera |
Piero CRAVERI | parlamentare 8 giorni | 3.108,00 | Senato |
Angelo PEZZANA | parlamentare 8 giorni | 3.108,00 | Camera |
Toni NEGRI | parlamentare 64 giorni | 3.108,00 | Camera |
Paolo PRODI | parlamentare 126 giorni | 3.108,00 | Camera |
Clemente MASTELLA | giornalista 397 giorni | (?) | INPGI |
Oscar Luigi SCALFARO | magistrato 3 anni | 7.796,85 | INPDAP |
3 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognome | pensioni/mese lorde | ente |
---|---|---|
Romano PRODI | 4.246,00 | INPDAP |
4.725,00 | Parlamento | |
5.283,00 | Unione Europea |
2 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognome | pensioni/mese lorde | ente |
---|---|---|
Luciano VIOLANTE | 7.317,00 | INPDAP |
9.363,00 | Camera | |
Publio FIORI | 16.000,00 | INPDAP |
10.631,00 | Camera |
2 PENSIONI E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognome | pensioni/mese lorde + stipendio lordo | ente |
---|---|---|
Giuliano AMATO | 22.048,00 | INPDAP |
9.363,00 | Parlamento | |
(?) | stipendio di Deutsche Bank | |
Lamberto DINI | 18.000,00 | Bankitalia |
7.000,00 | INPS | |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
Carlo Azelio CIAMPI | 30.000,00 | Bankitalia |
4.000,00 | INPS | |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
Giulio ANDREOTTI | 5.823,00 | INPDAP |
5.086,00 | INPGI | |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
1 PENSIONE E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognome | pensioni/mese lorde + stipendio lordo | ente |
---|---|---|
Renato BRUNETTA | 4.352,00 | INPDAP |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
Giuseppe FIORONI | 2.008,00 | INPDAP |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
Rocco BUTTIGLIONE | 5.498,00 | INPDAP |
19.053,00 | stipendio da parlamentare | |
Achille SERRA | 22.451,00 | INPDAP |
19.053,75 | stipendio da parlamentare | |
Mario DRAGHI | 14.843,00 | INPDAP |
37.500,00 | stipendio Bankitalia | |
Cesare GERONZI | 22.037,00 | INPS |
417.500,00 | stipendio Ass. Generali |
lunedì 14 novembre 2011
Licenziamo la casta e non solo
Non bastano le dimissioni di mr Berlusconi, bisogna licenziare la casta e togliere tutti i suoi privilegi, ad iniziare dai vitalizi, dalle pensione baby, dall’assistenza sanitaria per sé e per i propri familiari e ridurre le retribuzioni e il numero dei Parlamentari.
Non è possibile né accettabile che i parlamentari, con molta lena, legiferano per innalzare l’età pensionabile dei lavoratori dipendenti e autonomi, mentre essi dopo pochi mesi/anni di esercizio parlamentare maturano un cospicuo vitalizio. LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI!!
Molti di questi politicanti/peones non hanno mai esercitato, nella loro vita, una professione; si sono dedicati alla politica solo per assicurarsi un futuro economico certo e permanente.
È chiaro che leggi che annullino questi privilegi non saranno mai approvate da questo Parlamento né dagli attuali partiti.
È necessario che un nuovo moderno movimento metta nel proprio programma i punti di cui sopra e che un candidato non possa essere candidabile dopo aver esercitato due mandati parlamentari o regionali.
Ciò che è auspicabile è licenziare tutta l’attuale classe politica, i boiardi di stato, i dirigenti di imprese pubbliche e della RAI, i giornalisti per incarichi politici, i quali hanno portato l’Italia al disastro economico per mala gestione, incompetenza, mancanza di professionalità, di serietà e di qualità morali.
È la mentalità della gente che deve cambiare, bisogna avere la consapevolezza che i Parlamentari, i dirigenti delle società pubbliche sono al servizio della collettività e non viceversa.
Purtroppo se si continua ad accettare acriticamente tutto quello che ci viene propinato dalle televisioni, dai giornali di regime, siamo destinati a sorbirci mediocri politicanti corrotti, senza alcuna speranza di cambiamento.
Non è possibile né accettabile che i parlamentari, con molta lena, legiferano per innalzare l’età pensionabile dei lavoratori dipendenti e autonomi, mentre essi dopo pochi mesi/anni di esercizio parlamentare maturano un cospicuo vitalizio. LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI!!
Molti di questi politicanti/peones non hanno mai esercitato, nella loro vita, una professione; si sono dedicati alla politica solo per assicurarsi un futuro economico certo e permanente.
È chiaro che leggi che annullino questi privilegi non saranno mai approvate da questo Parlamento né dagli attuali partiti.
È necessario che un nuovo moderno movimento metta nel proprio programma i punti di cui sopra e che un candidato non possa essere candidabile dopo aver esercitato due mandati parlamentari o regionali.
Ciò che è auspicabile è licenziare tutta l’attuale classe politica, i boiardi di stato, i dirigenti di imprese pubbliche e della RAI, i giornalisti per incarichi politici, i quali hanno portato l’Italia al disastro economico per mala gestione, incompetenza, mancanza di professionalità, di serietà e di qualità morali.
È la mentalità della gente che deve cambiare, bisogna avere la consapevolezza che i Parlamentari, i dirigenti delle società pubbliche sono al servizio della collettività e non viceversa.
Purtroppo se si continua ad accettare acriticamente tutto quello che ci viene propinato dalle televisioni, dai giornali di regime, siamo destinati a sorbirci mediocri politicanti corrotti, senza alcuna speranza di cambiamento.
domenica 6 novembre 2011
Nuova Rinascita Democratica: Sostituzione della classe politica italiana
Nuova Rinascita Democratica: Sostituzione della classe politica italiana: Non basta sostituire l’attuale classe politica, servono interventi strutturali e definitivi. Questo potrebbe essere il primo intervento nece...
sabato 5 novembre 2011
Sostituzione della classe politica italiana
Non basta sostituire l’attuale classe politica, servono interventi strutturali e definitivi. Questo potrebbe essere il primo intervento necessario, ma non sufficiente.
Bisognerebbe che un partito o un movimento politico fissasse nel proprio programma pochi, ma significativi punti per gli onorevoli, realizzabili nei primi 100 giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento:
1. 2 mandati legislativi;
2. candidati di età non superiore a 55 anni;
3. abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali, dei parlamentari e di tutti coloro che non hanno raggiunto l’età pensionabile, CON EFFETTO RETROATTIVO;
4. abolizione della pensione e della liquidazione dopo uno o due mandati parlamentari;
5. abolizione dei multipli incarichi;
6. adeguamento delle retribuzioni ( parlamentari, consiglieri regionali-provinciali-comunali) secondo gli standard europei;
Sarebbe fortemente auspicabile che un partito/movimento politico facesse propri questi punti dalla prossima campagna elettorale e nello stesso tempo si impegnasse a realizzarli nei primi 100 giorni di legislatura. Questo indicherebbe un vero segnale di cambiamento e motiverebbe gli elettori ad una partecipazione più attiva e responsabile e avvicinerebbe i cittadini alla vita politica.
Bisognerebbe che un partito o un movimento politico fissasse nel proprio programma pochi, ma significativi punti per gli onorevoli, realizzabili nei primi 100 giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento:
1. 2 mandati legislativi;
2. candidati di età non superiore a 55 anni;
3. abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali, dei parlamentari e di tutti coloro che non hanno raggiunto l’età pensionabile, CON EFFETTO RETROATTIVO;
4. abolizione della pensione e della liquidazione dopo uno o due mandati parlamentari;
5. abolizione dei multipli incarichi;
6. adeguamento delle retribuzioni ( parlamentari, consiglieri regionali-provinciali-comunali) secondo gli standard europei;
Sarebbe fortemente auspicabile che un partito/movimento politico facesse propri questi punti dalla prossima campagna elettorale e nello stesso tempo si impegnasse a realizzarli nei primi 100 giorni di legislatura. Questo indicherebbe un vero segnale di cambiamento e motiverebbe gli elettori ad una partecipazione più attiva e responsabile e avvicinerebbe i cittadini alla vita politica.
mercoledì 2 novembre 2011
Bella idea far pagare la pizza ai politici € 100
Bisogna cambiare il nostro concetto rispetto all’attuale classe Politica
Non basta organizzarsi e concordare con alcuni, pochi commercianti, accordi per costringere gli onorevoli (di nome) a sborsare € 100 per una pizza. Cento euro rispetto a quello che percepiscono è una quisquilia e, non è detto che questi volponi vadano in quella/e pizzeria/e a mangiare. Certo è un gesto molto bello, simbolico, dimostrativo ed interessante. Vuol dire che qualcosa si sta muovendo nella società, ormai atrofizzata mentalmente alle regole del sistema, anche a causa della maggioranza dei mass-media, pubblici e privati, monopolizzati da un certo imprenditore, molto discutibile.
Non possiamo più permetterci di mantenere nel lussuoso benessere una classe di persone inette e per niente rispettose:
1. dei lavoratori;
2. dei giovani disoccupati;
3. dei cassintegrati;
4. degli scoraggiati, per lo più giovani;
5. delle persone adulte estromesse dal mondo del lavoro perché considerate troppo vecchie;
6. dei giovani, spesso laureati con master e specializzazioni varie, costretti ad espatriare per un impiego.
Uno classe politica che non è in grado di soddisfare alcune piccole, ma grandi richieste, è assolutamente da bandire e da mandare a casa. Non è degna di rappresentarci e, certo non ci fa onore all’estero. Lo stupore dei cittadini stranieri è grande, la domanda ricorrente è come fate, voi italiani, a sostenere i vostri politici. È una domanda a cui è difficile dare una risposta convincente ed esaustiva.
Un laureato in Italia, studia dai 16 ai 25 anni, con notevoli sacrifici e dispendi di risorse economiche per le famiglie e per lo Stato. Costretto ad andare all’estero e a staccarsi dai propri affetti per un impiego di lavoro; è una cosa aberrante che dovrebbe indignare qualsiasi cittadino di buon senso, poiché sono energie e idee utilizzare altrove che, certo non fa onore ad uno Stato democratico. È un regalo che non possiamo permetterci di fare agli USA, alla Francia, alla Germania, ecc. ecc. Noi italiani siamo strozzati dalle tasse per vedere i nostri figli, fratelli e amici lavorare all’estero, senza che queste Nazioni abbiano fatto alcun investimento sulle menti più brillanti del nostro Paese. Questa è una cosa intollerabile, insopportabile e assolutamente da contrastare con tutte le forze.
Come si fa ad uscire da questo tunnel buio, dove nulla sembra ciò che è, tutto è capovolto, anche le cose più semplici e normali sembrano incomprensibili.
Politici che si impegnano tantissimo nel risolvere i propri interessi e quelli dei familiari; persone senza istruzione che occupano posti di prestigio, ben remunerate, perché appartenenti ad un partito o vicino alla corrente o parente di un politico. Di questi esempi in Italia ne abbiamo a iosa e non c’è bisogno di segnalare qualche soggetto: non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
La crisi che sta attanagliando il nostro Paese viene fatta pagare sempre ai soliti noti: lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati. Sì anche i disoccupati, poiché in questa cattiva congiuntura economica essi hanno sempre meno possibilità di conseguire un posto di lavoro, peraltro assai precario e poco remunerato.
Invece di combattere la vergognosa evasione fiscale con leggi appropriate, i politici quando si presentano nei talk-show e nei dibattiti radiotelevisivi si guardano bene dal citare questa cattiva prassi, applicata da una consistente minoranza parassitaria della popolazione.
Con i denari che si potrebbero riscuotere dalla lotta a questo disonesto fenomeno, della evasione fiscale, si potrebbero creare molti posti di lavoro, avere una scuola più efficiente, potenziare gli ospedali pubblici statali con attrezzature più moderne e supportare e favorire una giustizia più efficiente e rapida.
Quando si paralizzano questi pilastri della società, chi rappresenta e governa le Istituzioni dello Stato non merita alcuna benevola considerazione ma solo forte biasimo.
Per superare questi gravi problemi è necessario abolire la figura dell’uomo politico di professione, fare in modo che una persona sia candidabile sino ad un’età inferiore ai 55 anni, che sia eletto solo per due mandati parlamentari, terminati i quali riprende la propria attività professionale lasciata, in precedenza, temporaneamente e, vada in pensione dopo aver maturato, come per tutti i cittadini italiani, i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Inoltre sarebbe auspicabile l’obbligo del solo esercizio della funzione di parlamentare.
La legge bisogna renderla uguale per tutti, senza alcuna eccezione.
Fissiamo bene questo concetto nella nostra mente e diffondiamolo nei posti di lavoro, con gli amici, in famiglia, in tutti gli ambienti dove è possibile divulgare questa idea. È un modello di vita che deve essere imposto a tutti coloro che decidono di intraprendere la temporanea esperienza politica. Siamo noi, cittadini, che dobbiamo dettare le regole e i politici devono assolutamente attenersi a questi sacrosanti principi. Solo così una persona che ha avuto un’esperienze parlamentare potrà rendersi conto della differenza che passa tra un politico e un lavoratore normale: bisogna rendere i parlamentari più umani.
Purtroppo non esiste un partito o un movimento politico che abbia nel proprio programma o statuto queste finalità; ciò che si può trovare nei regolamenti è qualche piccolo palliativo molto edulcorato e mai applicato.
Anche i giovani che militano in questi gruppi fanno politica con l’obiettivo di arrivare nei consigli comunale, provinciale, regionale oppure occupare uno scranno in Parlamento. Questa è la loro vera aspirazione. Basta osservare gli ultimi avvenimenti, soggetti che lottano per il potere, per il cadreghino e per la prebenda non certo per migliorare le sorti del proprio Paese e quelle delle persone meno protette da questo sistema barbaro e assolutamente iniquo.
firma la petizione per abolire la pensione baby dei parlamentari con effetto retroattivo.
Non basta organizzarsi e concordare con alcuni, pochi commercianti, accordi per costringere gli onorevoli (di nome) a sborsare € 100 per una pizza. Cento euro rispetto a quello che percepiscono è una quisquilia e, non è detto che questi volponi vadano in quella/e pizzeria/e a mangiare. Certo è un gesto molto bello, simbolico, dimostrativo ed interessante. Vuol dire che qualcosa si sta muovendo nella società, ormai atrofizzata mentalmente alle regole del sistema, anche a causa della maggioranza dei mass-media, pubblici e privati, monopolizzati da un certo imprenditore, molto discutibile.
Non possiamo più permetterci di mantenere nel lussuoso benessere una classe di persone inette e per niente rispettose:
1. dei lavoratori;
2. dei giovani disoccupati;
3. dei cassintegrati;
4. degli scoraggiati, per lo più giovani;
5. delle persone adulte estromesse dal mondo del lavoro perché considerate troppo vecchie;
6. dei giovani, spesso laureati con master e specializzazioni varie, costretti ad espatriare per un impiego.
Uno classe politica che non è in grado di soddisfare alcune piccole, ma grandi richieste, è assolutamente da bandire e da mandare a casa. Non è degna di rappresentarci e, certo non ci fa onore all’estero. Lo stupore dei cittadini stranieri è grande, la domanda ricorrente è come fate, voi italiani, a sostenere i vostri politici. È una domanda a cui è difficile dare una risposta convincente ed esaustiva.
Un laureato in Italia, studia dai 16 ai 25 anni, con notevoli sacrifici e dispendi di risorse economiche per le famiglie e per lo Stato. Costretto ad andare all’estero e a staccarsi dai propri affetti per un impiego di lavoro; è una cosa aberrante che dovrebbe indignare qualsiasi cittadino di buon senso, poiché sono energie e idee utilizzare altrove che, certo non fa onore ad uno Stato democratico. È un regalo che non possiamo permetterci di fare agli USA, alla Francia, alla Germania, ecc. ecc. Noi italiani siamo strozzati dalle tasse per vedere i nostri figli, fratelli e amici lavorare all’estero, senza che queste Nazioni abbiano fatto alcun investimento sulle menti più brillanti del nostro Paese. Questa è una cosa intollerabile, insopportabile e assolutamente da contrastare con tutte le forze.
Come si fa ad uscire da questo tunnel buio, dove nulla sembra ciò che è, tutto è capovolto, anche le cose più semplici e normali sembrano incomprensibili.
Politici che si impegnano tantissimo nel risolvere i propri interessi e quelli dei familiari; persone senza istruzione che occupano posti di prestigio, ben remunerate, perché appartenenti ad un partito o vicino alla corrente o parente di un politico. Di questi esempi in Italia ne abbiamo a iosa e non c’è bisogno di segnalare qualche soggetto: non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
La crisi che sta attanagliando il nostro Paese viene fatta pagare sempre ai soliti noti: lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati. Sì anche i disoccupati, poiché in questa cattiva congiuntura economica essi hanno sempre meno possibilità di conseguire un posto di lavoro, peraltro assai precario e poco remunerato.
Invece di combattere la vergognosa evasione fiscale con leggi appropriate, i politici quando si presentano nei talk-show e nei dibattiti radiotelevisivi si guardano bene dal citare questa cattiva prassi, applicata da una consistente minoranza parassitaria della popolazione.
Con i denari che si potrebbero riscuotere dalla lotta a questo disonesto fenomeno, della evasione fiscale, si potrebbero creare molti posti di lavoro, avere una scuola più efficiente, potenziare gli ospedali pubblici statali con attrezzature più moderne e supportare e favorire una giustizia più efficiente e rapida.
Quando si paralizzano questi pilastri della società, chi rappresenta e governa le Istituzioni dello Stato non merita alcuna benevola considerazione ma solo forte biasimo.
Per superare questi gravi problemi è necessario abolire la figura dell’uomo politico di professione, fare in modo che una persona sia candidabile sino ad un’età inferiore ai 55 anni, che sia eletto solo per due mandati parlamentari, terminati i quali riprende la propria attività professionale lasciata, in precedenza, temporaneamente e, vada in pensione dopo aver maturato, come per tutti i cittadini italiani, i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Inoltre sarebbe auspicabile l’obbligo del solo esercizio della funzione di parlamentare.
La legge bisogna renderla uguale per tutti, senza alcuna eccezione.
Fissiamo bene questo concetto nella nostra mente e diffondiamolo nei posti di lavoro, con gli amici, in famiglia, in tutti gli ambienti dove è possibile divulgare questa idea. È un modello di vita che deve essere imposto a tutti coloro che decidono di intraprendere la temporanea esperienza politica. Siamo noi, cittadini, che dobbiamo dettare le regole e i politici devono assolutamente attenersi a questi sacrosanti principi. Solo così una persona che ha avuto un’esperienze parlamentare potrà rendersi conto della differenza che passa tra un politico e un lavoratore normale: bisogna rendere i parlamentari più umani.
Purtroppo non esiste un partito o un movimento politico che abbia nel proprio programma o statuto queste finalità; ciò che si può trovare nei regolamenti è qualche piccolo palliativo molto edulcorato e mai applicato.
Anche i giovani che militano in questi gruppi fanno politica con l’obiettivo di arrivare nei consigli comunale, provinciale, regionale oppure occupare uno scranno in Parlamento. Questa è la loro vera aspirazione. Basta osservare gli ultimi avvenimenti, soggetti che lottano per il potere, per il cadreghino e per la prebenda non certo per migliorare le sorti del proprio Paese e quelle delle persone meno protette da questo sistema barbaro e assolutamente iniquo.
firma la petizione per abolire la pensione baby dei parlamentari con effetto retroattivo.
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