Sostieni la Petizione per "l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari, dei governatori e dei consiglieri regionali con effetto retroattivo". Solo noi, uniti e compatti, potremo liberarci della casta inetta e inqualificabile. Aderisci all'iniziativa.
BlogItalia - La directory italiana dei blog

domenica 30 settembre 2012

La grande accozzaglia

Le elezioni si stanno avvicinando e, contestualmente gli accordi fra i navigati leader politici, dei diversi schieramenti, si fanno sempre più incessanti. Essi propongono alla guida del Paese un banchiere che ha affamato i lavoratori, i pensionati e ha tartassato gli imprenditori onesti, i quali fanno salti mortali per salvare le proprie aziende. Purtroppo non si rendono conto che il danno che hanno prodotto è irreversibile se saranno loro a governare il nostro Paese. Bisogna che il popolo faccia capire ai politicanti improvvisati e ai loro sodali che i radicati privilegi non hanno più ragione di essere. Bisogna tagliare nettamente e con effetto retroattivo le pensioni baby, i vitalizi, la seconda e la terza pensione, gli stipendi d'oro o altre indennità o diavoleria varie, validi soltanto per i soliti protetti. Ascoltare i politicanti nostrani affermare che, i vitalizi sono stati aboliti e, che anche per loro è stato introdotto il metodo contributivo, mi sembra una presa per i fondelli. Un cittadino lavoratore va in pensione dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi e, se non raggiunge gli anni di contribuzione, pur avendo l'età anagrafica, la pensione gli viene brutalmente decurtata. Ebbene non si capisce perché i parlamentari e i consiglieri regionali non debbano seguire questa direttiva: la legge è uguale per tutti, non solo per il popolo sovrano (?). In questi giorni abbiamo letto sui giornali e, ascoltato in televisione, lo scandalo dei consiglieri della Regione Lazio, le loro indecorose giustificazioni, nonché le invettive della Governatrice, ex sindacalista, Polverini. Mentre, noi cittadini, siamo strozzati dalle tasse, i consiglieri regionali sbafa(va)no ostriche e brinda(va)no con champagne, dilapidando i soldi pubblici. La Regione Lazio è solo la punta dell'iceberg, sembra che tutto sia avvenuto improvvisamente e all'insaputa di chi doveva vigilare e approvare certi ameni e odiosi provvedimenti. Per fortuna, in Italia abbiamo ancora corpi dello Stato sani e onesti che controllano e reprimono, fin dove possono, questi mascalzoni arruffoni. Serve una vera pulizia in tutti gli apparati dello Stato; non è ammissibile che si candidino persone con precedenti penali o con condanne definitive. Chi si candida deve essere immacolato, pulito e senza scheletri nell'armadio, non si può accettare in Parlamento, in Regione, in provincia e in Comune o in un ente pubblico chi ha condanne penali definitive o pendenti. Ormai è noto a tutti che, coloro che si candidano in politica, lo fanno solo per proprio interesse personale e/o familiare; in questi ultimi 20 anni abbiamo raccolto una casistica abbastanza corposa e molto esaustiva al riguardo. Bisogna assolutamente andare a votare, poiché serve un cambio netto e radicale. Non ci devono essere più politici di professione, ma persone che si prestino alla politica, in modo transitorio, per un massimo di 2 legislature, dopo le quali riprendano la propria attività professionale. Altro punto dolente è che, la maggior parte dei politici è costituita da avvocati, da numerosi medici, da ingegneri, da tantissimi filosofi, da pochi insegnanti – che ignorano la propria categoria di appartenenza -, da magistrati e da professionisti vari, dotati di cospicui mezzi finanziari; sono escluse e non rappresentate molte categorie della società civile del Paese. Un cittadino/elettore dovrebbe chiedersi come mai questi signori spendono centinaia di migliaia di euro per finanziare la propria campagna elettorale, ci deve essere un tornaconto e qual è il loro interesse. Un imprenditore se investe € 100 deve avere un ritorno molto maggiore, altrimenti l'impresa che dirige fallisce prima di nascere. Un politico per ricavare più di quanto ha investito cosa deve fare? La risposta viene da sé, non c'è bisogno di fare elucubrazioni mentali. É notorio il detto: in tutti gli ambienti ci sono le mele marce. Questo vuol dire che nella magistratura, nel pubblico impiego, nel privato ci sono delle persone che non fanno il proprio dovere: le mele marce sono poche ed individuabili. Non si può affermare questo concetto per i politici, poiché è diffusa la concezione che non tutti i politici sono corrotti e/o disonesti: ci sono persone perbene (poche) che adempiono correttamente il proprio dovere. Serve, pertanto, una sterzata radicale e immediata per ripristinare un rapporto di fiducia tra elettori ed eletti, in modo che ci sia rispetto e considerazione per chi si sacrifichi e si batta per migliorare le condizioni di vita della collettività. È auspicabile che alle prossime elezioni politiche avvenga una morbida palingenesi generazionale politica e democratica, per ripristinare i diritti/doveri di tutti i cittadini di fronte alla legge e l'annullamento, nel più breve tempo, della classe politica di professione che tanto danno ha provocato alla nostra società.