Sostieni la Petizione per "l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari, dei governatori e dei consiglieri regionali con effetto retroattivo". Solo noi, uniti e compatti, potremo liberarci della casta inetta e inqualificabile. Aderisci all'iniziativa.
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domenica 30 ottobre 2011

Ma quali rottamatori

In passato ho votato anche PD; non lo farò più, poiché i politici, sono tutti vecchi dal più giovane al più anziano, fatta salva qualche eccezione. E' ora di smantellare la concezione della politica italiana. Il politico, dopo due legislature o, al raggiungimento del 55.mo anno di età deve riprendere il proprio lavoro e andare in pensione quando ha maturato 67 anni di contribuzione e raggiunto i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Un politico che non ha mai prestato attività lavorativa e, ce ne sono molti, non può comprendere cosa significa vivere con una retribuzione ridicola, arrivare a fine mese magari anche con figli a carico.
Anche il centro sinistra ha governato questo splendido Paese; qualche politico di centro sinistra può spiegare agli italiani come mai il cancro della società, delinquenza organizzata ed evasori fiscali, continua a prosperare prendendosi beffa dei cittadini perbene. Un politico onesto, intellettualmente e non solo, deve essere in grado di dare delle risposte vere e serie, non demagogiche; se non è in grado di farlo non gli resta che dare le dimissioni, motivando questa scelta, dolorosa e onerosa, agli elettori che gli hanno dato il consenso.

www.firmiamo.it/abolizione-pensione-dei-parlamentari

sabato 29 ottobre 2011

Pensate che le regioni possano tagliarsi il vitalizio

Se aspettiamo che i nostri politici aboliscano il vitalizio o le loro pensioni baby è una pura illusione. Sono anni che parlano di questo argomento senza arrivare ad alcuna decisione. È solo propaganda.
Tutti gli schieramenti politici, così come sono concepiti non potranno mai adottare un provvedimento che abolisca i privilegi della casta.
Anche i giovani che militano negli attuali partiti hanno una concezione della politica vecchia e anacronistica.
Servono idee nuove e giovani idee, concezione della vita politica diversa: abolizione della professione del politico. Due mandati parlamentari e, al termine del/i quale/i il politico riprende l’attività lavorativa lasciata prima del mandato e va in pensione, come tutti gli altri lavoratori, dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti e riceve la liquidazione/buona uscita dopo 6 mesi o 2 anni. La legge deve essere uguale per tutti, non solo per la massa, la quale è, da quello che si vede quotidianamente dai provvedimenti legislativi, continuamente sbeffeggiata e presa per i fondelli.
È incontestabile che molti di questi signori, se non tutti, scendono in politica solo per interesse personale, per avere una pensione baby e un vitalizio cospicui e privilegi vari che gli consentono di avere una vita fastosa e, senza problemi. Un lavoratore per guadagnare ciò che percepisce un consigliere regionale o un parlamentare in 1 anno, deve lavorare 15/20 anni.
Un cittadino normale per avere una vita così sfarzosa deve vincere la lotteria, il che è assolutamente improbabile, mentre per un politico basta essere eletto consigliere regionale o parlamentare nazionale.
I nostri politici/politicanti sono riusciti a creare una frattura sociale molto forte tra le generazioni, ponendo l’una contro l’altra, grazie anche alla spaccatura, alla debolezza e alla scarsa rappresentatività dei sindacati.
La classe politica impedisce che un ragazzo possa sognare. Un giovane non vede il proprio futuro come quello dei loro genitori, non perché siano stati questi a consumare più di quanto avrebbero dovuto. No, questo è quello che i politici vogliono farci credere.
Tutti i governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi trent’anni, non si sono mai preoccupati e, non si preoccupano oggi, di combattere la mala amministrazione della cosa pubblica e, il cancro della nostra società: l’evasione fiscale e la delinquenza organizzata.
Una classe politica che non è in grado di risolvere questi problemi, se avesse un minimo senso dello Stato e di responsabilità dovrebbe prendere coscienza della situazione e dimettersi in blocco, senza attendere un minuto in più.
Lasciare la gallina dalle uova d’oro, beh è una cosa a cui non rinunceranno mai.
Mobilitiamoci e lottiamo tutti insieme, affinché essi vadano a casa e riprendano l’attività lavorativa lasciata prima, semmai l’abbiano fatta, del mandato parlamentare.
Firma la petizione per abolire la pensione baby dei parlamentari con effetto retroattivo

sabato 22 ottobre 2011

Responsabili della crisi economica .....

La crisi non deve scaricarsi solo su di noi, normali cittadini. Anche i nostri parlamentari, super pagati, devono dare l’esempio e contribuire a risolvere i problemi che hanno creato in questi anni.
Iniziamo ad abolire le loro pensioni baby e le liquidazioni dopo una o più legislature. LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI, cerchiamo tutti, nel nostro piccolo, di contribuire a diffondere l’idea che anche i parlamentari, dopo due legislature lascino il parlamento e riprendano la propria attività lavorativa e che vadano in pensione dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti e che, la liquidazione sia corrisposta secondo la propria categoria professionale di appartenenza.
Esercitare l’attività di parlamentare non deve essere considerata più una professione ma un’opera che dia onore e senso di orgoglio rappresentare il proprio Paese.
Gli onorevoli che non hanno prestato, in precedenza, alcuna attività lavorativa hanno l’opportunità di partecipare a concorsi e/o di cercare un’occupazione dopo il mandato parlamentare.
Coloro che avranno maturato l’età pensionabile, ma non quella contributiva avranno diritto alla pensione dovuta, come per tutti gli altri cittadini.
Solo se si applicano queste regole elementari, un parlamentare può capire quali sono i problemi reali che deve affrontare quotidianamente la maggioranza dei lavoratori per sbarcare il lunario.
È chiaro che queste norme non saranno prese in considerazione e meno che mai approvate dal nostro Parlamento, costituito da politicanti di professione, spesso corrotti e improduttivi, attenti solo ai propri interessi e a quelli delle persone a loro vicine.
Apparentemente è un dilemma alquanto complesso e difficile da realizzare, ma con la volontà e la determinazione di noi cittadini, uniti, è possibile portare a compimento questo sogno che DEVE diventare realtà, per una società più giusta.
Le strategie da intraprendere sono molteplici; quella più immediata è la costituzione di comitati, legalmente costituiti, su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme, al fine di promuovere un referendum popolare per l’abolizione delle pensione baby e delle liquidazioni del parlamentari con effetto retroattivo.
Se il numero degli aderenti a questa iniziativa dovesse essere consistente, nessun movimento/partito resterebbe indifferente o biasimerebbe questa rivolta di massa democratica.
I soggetti aderenti agli attuali movimenti/partiti politici sono inadeguati e tetragoni a qualsiasi palingenesi radicale.
Sarebbe auspicabile impedire, per legge, le candidature per il Parlamento agli over 55 e/o ai politici eletti per 2 (due) o più legislature; consentire ai giovani assumere il governo del Paese per una gestione nuova e più democratica, senza che essi cadano nella tentazione di vendetta rispetto a tutti quei soggetti che hanno prodotto, favorito, accompagnato e ignorato per lungo tempo la iniziale strisciante crisi economica e che hanno sostenuto con forza la rottura della pax sociale delle generazioni, ponendo gli uni contro gli altri, attraverso contratti di lavoro capestro co.co.co., co.co.pro e quant’altro di peggio possa esistere, invece di migliorare e tutelare le condizioni dei giovani lavoratori.
Le nuove generazioni in Parlamento dovrebbero proporre e concorrere, anche con la condivisione di un nuovo vero sindacato indipendente e non influenzato dal potere politico e di tutte le parti sociali, alla promulgazione ed alla attivazione, per i giovani, di leggi atte a favorire contratti di lavoro a tempo indeterminato dopo un periodo di prova non superiore a 6 (sei) mesi.
Spero che coloro che leggano questo mio post condividano queste considerazioni che, a mio modesto avviso, la maggioranza assoluta degli italiani pensa, ma che, per timore o per opportunità non manifesta.
Oggi ci troviamo di fronte una situazione economica molto grave per tutti, tranne che per i politicanti di professione e per gli evasori fiscali, tanto cari alla classe politica.
L’evasione fiscale è un altro motivo per cui bisogna che in Italia, tutti senza esclusione alcuna, si operi per migliorare le condizioni della nostra meravigliosa e depauperata Italia.
Il motto è: propositivi sempre.

Petizione abolizione pensione baby dei parlamentari

domenica 9 ottobre 2011

Non ho parole......

DOVEROSO DARNE DIFFUSIONE!!
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco com'è finita:
• Presenti 525
• Votanti 520
• Astenuti 5
• Maggioranza 261
• Hanno votato sì 22
• Hanno votato no 498).
i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI, FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :

Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato,che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.

Non ne hanno dato notizia né radio, né giornali, né Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!
Firma per abolire pensione baby/vitalizio e liquidazione dei parlamentari italiani:
www.firmiamo.it/abolizione-pensione-dei-parlamentari

venerdì 7 ottobre 2011

Invito alla maggioranza degli elettori che disertano le urne

Questo blog si rivolge soprattutto a quel 30% e oltre dei miei connazionali che, di solito, disertano le urne elettorali. Essi sono delusi della classe politica che governa e legifera per il nostro Paese; come dare loro torto dopo quello che accade e, che vediamo quotidianamente in parlamento.
Premetto che non ho mai avuto una tessera di partito, ho sempre votato e ora sono anch’io nauseato dei nostri politicanti. Ciò non significa che non mi recherò alle prossime consultazioni elettorali, anzi sono ancora più motivato ad andare a votare, per contribuire ad azzerare l’attuale classe politica, senza esclusione alcuna, fatta da mostri viventi, i quali non pensano altro che a difendere i propri interessi e privilegi, quelli dei propri familiari e degli amici. Il loro motto è: per gli amici tutto, per gli altri la legge.
Ormai è arcinoto che una volta eletti, i parlamentari, vincono la lotteria: stipendi favolosi, benefit incredibili, macchine blu a disposizione, assicurazione per sé e per i propri familiari pagata dallo stato, pasto mensa € 1 e via dicendo.
Nessuno, dico nessuno, si preoccupa di come fa la gente a sbarcare il lunario con € 500- € 1000 al mese; i nostri onorevoli ( è un eufemismo) non fanno altro che promettere cose che mai, nella storia della Repubblica (eccettuata la fase costituente), hanno concretizzato. Sono stati molto bravi e ci sono riusciti, questo bisogna riconoscerlo, a creare una frattura fra le generazioni, contrapponendo i giovani con i meno giovani, come se la responsabilità di quello che sta succedendo fosse dei lavoratori più protetti.
I parlamentari sono riusciti a distruggere anche i sogni delle nuove generazioni; ai giovani non è permesso sognare il proprio futuro, tutto ciò in cui possono sperare è un lavoro molto precario: cococo, cocopro e sigle varie. Le nuove generazioni potranno solo raggiungere l’età pensionabile, mai la pensione: questo è un crimine insopportabile e intollerabile.
Per questo chiedo e imploro sommessamente a coloro che non si recano alle urne ad andare a votare per mandare a casa questi mostri imbiancati: non sono degni di rappresentarci né hanno le qualità morali e professionali. Bisogna che ci sia un cambio generazionale, radicale e repentino.
Chiedo ai nuovi movimenti che nel loro programma politico venga messo nero su bianco e che venga attuato che, i parlamentari:
1. possano essere eletti per massimo 2 mandati parlamentari;
2. non ricevano la pensione baby ( vitalizio ) e la liquidazione al termine del/dei mandato/i parlamentare/i;
3. vadano in pensione, come tutti i lavoratori, dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti, secondo la categoria professionale di appartenenza e con effetto retroattivo;
4. abbiano uno stipendio secondo gli standard europei;
5. non abbiano tutti i benefit di cui, oggi, godono;
6. non abbiano la possibilità di usare le auto blu;
7. abbiano un ticket, come tutti gli altri lavoratori, per il/i pasto/i;
8. presentino una radiografia patrimoniale prima e dopo il/i mandato/i, con verifica delle proprietà acquisite nel periodo di lavoro parlamentare anche dei propri familiari;
9. non esercitino una seconda e/o terza attività professionale;
10. non possano cambiare casacca, passare da un raggruppamento ad un altro;
11. abbiano l’obbligo di dimettersi nel caso in cui non condividano più il programma per cui sono stati eletti in parlamento.

Inoltre sarebbe auspicabile inserire nel programma la riduzione drastica dei compensi ai consiglieri comunali, provinciali e regionali, ai presidenti delle provincie e delle regioni.
Non assolutamente da trascurare la lotta, senza tregua e senza confini, ai tanti troppi evasori fiscali, attraverso promulgazioni di leggi restrittive, prevedendo pene detentive e/o con pagamento del dovuto più gli interessi maturati dalla data della presunta evasione, nonché la confisca di beni mobili e immobili.
Tutti questi punti è possibile attuarli nei primi cento giorni dall’insediamento della nuova legislatura, pena dimissioni in massa dei parlamentari che accettino queste condizioni.
Basterebbero che questi pochi punti venissero accettati e rispettati dai movimenti/partiti per rendere la politica più pulita e credibile. Solo in questo modo la gente potrebbe avvicinarsi alla politica vera e verificare che, con atti e provvedimenti concreti, gli onorevoli siano al servizio dei cittadini e non che questi siano sudditi della classe politica. Che si dia un segnale forte e una risposta univoca e precisa agli elettori delusi, disgustati e, purtroppo, rassegnati.

sabato 1 ottobre 2011