Sostieni la Petizione per "l'abolizione dei vitalizi dei parlamentari, dei governatori e dei consiglieri regionali con effetto retroattivo". Solo noi, uniti e compatti, potremo liberarci della casta inetta e inqualificabile. Aderisci all'iniziativa.
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domenica 27 novembre 2011

Tecnici o politici: qual è la differenza

Monti, Berlusconi, Bersani, Fini, Casini e compagnia bella sono tutti uguali, sembrano fatti con lo stampino. L’unica variante è la modalità di dialogo e di confronto con l’interlocutore, persuasivo o aggressivo, ma la sostanza non cambia.
Il programma è spremere fino all’osso i soliti noti che puntualmente pagano le tasse, i quali con le loro magre retribuzioni, continuano a non arrivare alla fine del mese.
I nostri governanti non sono ancora soddisfatti di come sono stati tartassati i cittadini onesti e perbene, vogliono ulteriormente far pagare la crisi economica che, anche i politici hanno determinato, incrementano le tasse, aumentano l’IVA e, di conseguenza , i prezzi al consumo, riducono la 13a mensilità, bloccano gli aumenti salariali e le pensioni, aumentano l’età pensionabile e la disoccupazione giovanile, introducono l’ICI anche sull’abitazione principale con il contestuale adeguamento dell’estimo catastale secondo il valore commerciale dell’immobile.
Purtroppo, quest’ultimo provvedimento, secondo il nuovo governo, sostenuto dai mostri imbiancati, deve essere assolutamente trasformato in legge per pochi miliardi di euro, poiché ai possessori e proprietari di auto di grosse cilindrate, di natanti, di aeromobili, di ville, di immobili vari e di denaro depositato in Svizzera o in altri paradisi fiscali, non si può chiedere di contribuire al risanamento del Paese perché hanno molte spese da sostenere e non si può pretendere che paghino pure le tasse.
Elencare tutto ciò che questo governo intende realizzare, a danno dei soliti cittadini, possiamo, per ora, solo immaginarlo.
Mentre noi tutti, soliti noti, dobbiamo stringere la cinghia, i politicanti percepiscono redditi altissimi e al di fuori della realtà. Purtroppo non temono la vergogna; quando qualche giornalista nei vari talkshow parla di eliminare i privilegi della casta, i politici si astengono dal fare qualsiasi commento al riguardo, tutto gli scivola addosso, sembra come se l’argomento non riguardasse loro.
Dal 2001, anno in cui l’euro ha fatto il suo esordio, le retribuzioni e i risparmi sono stati erosi in modo incredibile e la ricchezza si è trasferita dalle classi meno abbienti ad un piccola minoranza di disonesti, corrotti, speculatori che detengono la maggioranza della ricchezza del Paese.
Tutto questo è potuto succedere perché la classe politica ha sostenuto e favorito in modo vergognoso questo trasferimento unilaterale di risorse.
Viste le premesse, il nuovo governo non farà altro che continuare a soddisfare le desiderata di chi l’ha preceduto per assicurarsi l’appoggio per la propria sopravvivenza. In questo modo tutti saranno soddisfatti e contenti di non aver adottato provvedimenti draconiani e, nello stesso tempo, toglie le castagne dal fuoco a tutti gli schieramenti politici.
In Italia, oggi, chi ha l’opportunità di avere voce sui media, oltre ai neo ministri e politicanti, economisti di regime, pennivendoli e pseudointellettuali non fanno altro che diffondere terrorismo psicologico.
Sembra di vedere un branco di bestie feroci che azzannano la preda fino a consumare gli ultimi brandelli di carne: governo, politicanti, confindustria e sindacati conniventi, uniti come non mai, nell’innalzare l’età pensionabile uguale per tutti a 63/67 o 65 anni. Se attuato, questo provvedimento infame sarebbe un danno enorme per tutti i lavoratori, giovani e meno giovani, per i quali la pensione, visti gli attuali contratti di lavoro atipici, sarebbe solo un sogno irraggiungibile.
Invece di ridurre drasticamente le pensioni d’oro e adottare il metodo retributivo per tutti i pensionandi, questi signori si accaniscono, sempre più, sui lavoratori onesti, riducendo i diritti dei più tutelati, mentre sarebbe più indicato migliorare i diritti di quelli privi di protezione.
Questa classe politica è inetta, impresentabile, ingiustificabile, inaffidabile e improduttiva.
È difficile individuare un partito di cui fidarsi; è come chiedere alla lepre se preferisce il lupo o la volpe.
Le vere riforme strutturali sono la caccia all’evasione fiscale e alle proprietà acquisite indebitamente, nonché l’applicazione di una equa patrimoniale sulle grandi ricchezze.
Solo dopo questi provvedimenti si potrebbe pensare di chiedere al popolo di fare un ulteriore sacrificio per il bene del Paese.
Questi cambiamenti possono essere fatte da persone serie, con idee sane e giovani, che abbiano voglia di lavorare, che mettano da parte le ambizioni personali e che abbiano come unico scopo il bene della collettività.

sabato 26 novembre 2011

Petizione abolizione della pensione baby dei parlamentari

Le adesioni alla petizione sull’abolizione della pensione baby dei parlamentari aumentano sempre più. Siamo stufi di aver subito e sopportato per molti, troppi anni le arroganze, le menzogne e le prese per i fondelli dei politicanti da strapazzo, compensati con stipendi, vitalizi e benefit vari molto onerosi per le casse dello Stato.
L’obiettivo deve essere quello di mandarli a casa, che riprendano l’attività lavorativa lasciata prima dell’esperienza politica, semmai l’abbiano avuta. Il nostro proposito è quello di abolire le loro baby pensioni e i loro vitalizi con effetto retroattivo. Devono restituire allo Stato italiano quanto hanno preso ingiustamente, dando loro, tuttavia, la possibilità di pagare il dovuto in modo dilazionato come spesso avviene, per tutti i lavoratori italiani.
Dobbiamo pianificare l’organizzazione di un movimento che si impegni all’emanazione e all’applicazione di nuove leggi restrittive, al fine di perseguire con tenacia e con decisione i tanti evasori fiscali e i boiardi di stato corrotti e collusi che danneggiano la nostra società.
Non basta essere indignati, è ora di agire; dobbiamo convincere parenti, amici e conoscenti che è arrivata l’ora di cambiare l’aria, di eleggere in parlamento e nominare nelle istituzioni pubbliche, persone competenti, oneste e corrette, con il solo unico scopo di operare per il bene della collettività, garantendo a tutti i cittadini una vita serena, onesta e dignitosa.
Le persone corrotte che occupano cariche pubbliche devono essere denunciate e messe nella condizione di non poter più nuocere alla collettività.
Mi rendo conto che questi concetti possono essere intesi come illusori e infantili, poiché il potere e il denaro corrompono; per fortuna molte persone, in Italia, non sono in vendita né hanno un prezzo: questo è la logica per cui il movimento deve battersi.
Solo così possiamo risollevarci da questo stato di povertà e di inciviltà e garantire la parità di tutti i cittadini di fronte alla legge.

domenica 20 novembre 2011

Italiani di tutto il mondo uniamoci per sconfiggere il nemico

Italiani di tutto il mondo uniamoci per sconfiggere l’acerrimo nemico: la nostra classe politica inetta, inefficace, inutile e impresentabile.
Purtroppo fino a quando saremo governati da politicanti, avvocati, medici e pseudo intellettuali la condizione economica del paese peggiorerà sempre più. Questi signori continueranno a difendere i loro interessi e i loro privilegi. Sono radicati alla poltrona e, nello stesso tempo, sono ingordi delle sostanziose prebende che puntualmente intascano mensilmente, senza alcuna vergogna.
Sarebbe auspicabile costituire un nuovo movimento, libero e indipendente, per legiferare in soli 5 anni pochi, ma significativi punti:
1. radiografia patrimoniale prima e dopo il mandato parlamentare;
2. candidabilità al parlamento per massimo di 2 legislature;
3. abolizione della professione di parlamentare;
4. abolizione della pensione, della liquidazione e di tutti i privilegi della casta;
5. dimezzamento del numero dei parlamentari;
6. adeguamento delle retribuzioni secondo gli standard europei;
7. abolizione del cumulo delle pensioni;
8. lotta alla evasione fiscale;
9. patrimoniale sulle grandi ricchezze;
10. redistribuzione della ricchezza in modo equo;
11. trasformazione dei contratti atipici in contratti a tempo indeterminato.
Sicuramente questi punti per la nostra casta sono impossibili da applicare, poiché per essa rappresentano idee rivoluzionarie. Nel nostro Paese è necessario adottare una rivoluzione morbida e democratica, nel quale siano rispettati i diritti di tutti i cittadini e la legge sia uguale per tutti.
Nei Paesi del Nord-Europa questi principi sono in vigore da sempre, mentre da noi è una speranza e un miraggio vederli realizzati.
Ci siamo rassegnati, ci turiamo il naso e continuiamo a votare le stesse persone e i medesimi partiti/uffici di collocamento e continuiamo a dare fiducia a soggetti che vivono nell’ozio e che da molti anni stanno cancellando e calpestando i più elementari diritti: al lavoro, alla istruzione, all’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
In Italia i politicanti possono permettersi tutto ed evitare, in molte occasioni, anche gli arresti; per essi vale il lemma: per gli amici tutto per gli altri la legge.
Una classe politica che delega ai tecnici le riforme, merita di essere licenziata e mandata a casa senza alcuna remora. Questo principio va applicato sia a destra che a sinistra, senza alcuna discriminazione.
Oggi, la maggior parte dei parlamentari sostengono senza se e senza ma il nuovo Governo; coloro che sono in disaccordo lo fanno solo per un proprio tornaconto personale o di partito.
Nessun parlamentare ha operato e opera per il bene del Paese. Se i nostri politicanti amassero il nostro Paese penserebbero che conservare i privilegi della casta è un atto di iniquità rispetto agli altri connazionali e in particolar modo nei confronti di coloro che perdono il lavoro, dei giovani con contratti atipici, dei disoccupati, dei cassintegrati, degli scoraggiati e di tutti coloro che percepiscono una misera pensione di vecchiaia.
Per questo affermo che i nostri nemici sono la casta, la classe dirigente super pagata e i politici che hanno contribuito a determinare la crisi economica e ora vogliono scaricarla sui cittadini.
Serve una vera ed equa epurazione di questi soggetti dai quadri di comando; c’è bisogno di persone oneste, giovani, motivate, corrette e democratiche.

Ecco alcuni esempi dei privilegi della casta:

BABY PENSIONATI
nome cognomeattività svoltain pensione apensione/mese lordaente
Manuela MARRONE in BOSSIinsegnante39 anni766,37 INPDAP
Giuseppe GAMBALEparlamentare42 anni8.455,00Camera
Antonio DI PIETROmagistrato44 anni2.644,57Inpdap
Rainer Stefano MASERAbanchiere44 anni18.413,00INPS
Pier Domenico GALLObanchiere45 anni18.000,00INPS
Rino PISCITELLIparlamentare47 anni7.959,00Camera
Pier Carmelo RUSSO assessore Sicilia47 anni10.980,00Regione Sicilia
Mario SARCINELLIbanchiere48 anni15.000,00INPS
Alfonso PECORARO SCANIOparlamentare49 anni8.836,00Camera
Vittorio SGARBI parlamentare54 anni8.455,00Camera

LE 10 PENSIONI PIU’ RICCHE

nome cognomeclasseramopensione lordaente
annomesegiorno
Mauro SANTINELLI1947 telefonia 1.173.205,15 90.246,55 3.258,90 INPS
Mauro GAMBARO1944 finanza 665.083,64 51.160,28 1.847,45 INPS
Alberto
DE PETRIS
1943 telefonia653.567,2050.274,40 1.815,46 INPDAI
Germano FANELLI1948elettronica600.747,6846.211,361.668,74INPS
Vito GAMBERALE1944 telefonia 574.102,23 44.161,71 1.594,72 INPS
Alberto GIORDANO1941finanza 549.193,74 42.245,67 1.525,53 INPS
Federico IMBERT1951finanza539.775,62 41.521,20 1.499,37 INPS
Giovanni CONSORTE1948finanza 372.000,00 28.593,00 1.033,33 INPS
Ivano SACCHETTI1944 finanza 371.000,00 28.560,00 1.030,55INPS
Ernesto PAOLILLO1946finanza342.000,00 26.327,00 950,00 INPS


PENSIONE PER 1 GIORNO DI LAVORO
nome cognomeattività svolta perpensione/mese lorda ente
Luca BONESCHI parlamentare 1 giorno3.108,00Camera
Piero CRAVERIparlamentare 8 giorni3.108,00Senato
Angelo PEZZANA parlamentare 8 giorni 3.108,00Camera
Toni NEGRI parlamentare 64 giorni3.108,00Camera
Paolo PRODI parlamentare 126 giorni3.108,00 Camera
Clemente MASTELLAgiornalista 397 giorni (?) INPGI
Oscar Luigi SCALFARO magistrato 3 anni7.796,85INPDAP


3 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognomepensioni/mese lordeente
Romano PRODI4.246,00INPDAP
4.725,00 Parlamento
5.283,00 Unione Europea

2 PENSIONI SENZA LIMITI DI CUMULO

nome cognomepensioni/mese lordeente
Luciano VIOLANTE 7.317,00 INPDAP
9.363,00Camera
Publio FIORI 16.000,00 INPDAP
10.631,00Camera

2 PENSIONI E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO

nome cognomepensioni/mese lorde + stipendio lordoente
Giuliano AMATO 22.048,00INPDAP
9.363,00 Parlamento
(?) stipendio di Deutsche Bank
Lamberto DINI 18.000,00Bankitalia
7.000,00 INPS
19.053,75 stipendio da parlamentare
Carlo Azelio CIAMPI 30.000,00 Bankitalia
4.000,00 INPS
19.053,75 stipendio da parlamentare
Giulio ANDREOTTI 5.823,00 INPDAP
5.086,00 INPGI
19.053,75 stipendio da parlamentare

1 PENSIONE E UNO STIPENDIO SENZA LIMITI DI CUMULO
nome cognomepensioni/mese lorde + stipendio lordoente
Renato BRUNETTA4.352,00 INPDAP
19.053,75 stipendio da parlamentare
Giuseppe FIORONI2.008,00 INPDAP
19.053,75 stipendio da parlamentare
Rocco BUTTIGLIONE 5.498,00 INPDAP
19.053,00 stipendio da parlamentare
Achille SERRA 22.451,00 INPDAP
19.053,75 stipendio da parlamentare
Mario DRAGHI 14.843,00 INPDAP
37.500,00 stipendio Bankitalia
Cesare GERONZI 22.037,00 INPS
417.500,00 stipendio Ass. Generali
...e altro ancora

lunedì 14 novembre 2011

Licenziamo la casta e non solo

Non bastano le dimissioni di mr Berlusconi, bisogna licenziare la casta e togliere tutti i suoi privilegi, ad iniziare dai vitalizi, dalle pensione baby, dall’assistenza sanitaria per sé e per i propri familiari e ridurre le retribuzioni e il numero dei Parlamentari.
Non è possibile né accettabile che i parlamentari, con molta lena, legiferano per innalzare l’età pensionabile dei lavoratori dipendenti e autonomi, mentre essi dopo pochi mesi/anni di esercizio parlamentare maturano un cospicuo vitalizio. LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI!!
Molti di questi politicanti/peones non hanno mai esercitato, nella loro vita, una professione; si sono dedicati alla politica solo per assicurarsi un futuro economico certo e permanente.
È chiaro che leggi che annullino questi privilegi non saranno mai approvate da questo Parlamento né dagli attuali partiti.
È necessario che un nuovo moderno movimento metta nel proprio programma i punti di cui sopra e che un candidato non possa essere candidabile dopo aver esercitato due mandati parlamentari o regionali.
Ciò che è auspicabile è licenziare tutta l’attuale classe politica, i boiardi di stato, i dirigenti di imprese pubbliche e della RAI, i giornalisti per incarichi politici, i quali hanno portato l’Italia al disastro economico per mala gestione, incompetenza, mancanza di professionalità, di serietà e di qualità morali.
È la mentalità della gente che deve cambiare, bisogna avere la consapevolezza che i Parlamentari, i dirigenti delle società pubbliche sono al servizio della collettività e non viceversa.
Purtroppo se si continua ad accettare acriticamente tutto quello che ci viene propinato dalle televisioni, dai giornali di regime, siamo destinati a sorbirci mediocri politicanti corrotti, senza alcuna speranza di cambiamento.

domenica 6 novembre 2011

sabato 5 novembre 2011

Sostituzione della classe politica italiana

Non basta sostituire l’attuale classe politica, servono interventi strutturali e definitivi. Questo potrebbe essere il primo intervento necessario, ma non sufficiente.
Bisognerebbe che un partito o un movimento politico fissasse nel proprio programma pochi, ma significativi punti per gli onorevoli, realizzabili nei primi 100 giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento:

1. 2 mandati legislativi;
2. candidati di età non superiore a 55 anni;
3. abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali, dei parlamentari e di tutti coloro che non hanno raggiunto l’età pensionabile, CON EFFETTO RETROATTIVO;
4. abolizione della pensione e della liquidazione dopo uno o due mandati parlamentari;
5. abolizione dei multipli incarichi;
6. adeguamento delle retribuzioni ( parlamentari, consiglieri regionali-provinciali-comunali) secondo gli standard europei;

Sarebbe fortemente auspicabile che un partito/movimento politico facesse propri questi punti dalla prossima campagna elettorale e nello stesso tempo si impegnasse a realizzarli nei primi 100 giorni di legislatura. Questo indicherebbe un vero segnale di cambiamento e motiverebbe gli elettori ad una partecipazione più attiva e responsabile e avvicinerebbe i cittadini alla vita politica.

mercoledì 2 novembre 2011

Bella idea far pagare la pizza ai politici € 100

Bisogna cambiare il nostro concetto rispetto all’attuale classe Politica
Non basta organizzarsi e concordare con alcuni, pochi commercianti, accordi per costringere gli onorevoli (di nome) a sborsare € 100 per una pizza. Cento euro rispetto a quello che percepiscono è una quisquilia e, non è detto che questi volponi vadano in quella/e pizzeria/e a mangiare. Certo è un gesto molto bello, simbolico, dimostrativo ed interessante. Vuol dire che qualcosa si sta muovendo nella società, ormai atrofizzata mentalmente alle regole del sistema, anche a causa della maggioranza dei mass-media, pubblici e privati, monopolizzati da un certo imprenditore, molto discutibile.
Non possiamo più permetterci di mantenere nel lussuoso benessere una classe di persone inette e per niente rispettose:
1. dei lavoratori;
2. dei giovani disoccupati;
3. dei cassintegrati;
4. degli scoraggiati, per lo più giovani;
5. delle persone adulte estromesse dal mondo del lavoro perché considerate troppo vecchie;
6. dei giovani, spesso laureati con master e specializzazioni varie, costretti ad espatriare per un impiego.
Uno classe politica che non è in grado di soddisfare alcune piccole, ma grandi richieste, è assolutamente da bandire e da mandare a casa. Non è degna di rappresentarci e, certo non ci fa onore all’estero. Lo stupore dei cittadini stranieri è grande, la domanda ricorrente è come fate, voi italiani, a sostenere i vostri politici. È una domanda a cui è difficile dare una risposta convincente ed esaustiva.
Un laureato in Italia, studia dai 16 ai 25 anni, con notevoli sacrifici e dispendi di risorse economiche per le famiglie e per lo Stato. Costretto ad andare all’estero e a staccarsi dai propri affetti per un impiego di lavoro; è una cosa aberrante che dovrebbe indignare qualsiasi cittadino di buon senso, poiché sono energie e idee utilizzare altrove che, certo non fa onore ad uno Stato democratico. È un regalo che non possiamo permetterci di fare agli USA, alla Francia, alla Germania, ecc. ecc. Noi italiani siamo strozzati dalle tasse per vedere i nostri figli, fratelli e amici lavorare all’estero, senza che queste Nazioni abbiano fatto alcun investimento sulle menti più brillanti del nostro Paese. Questa è una cosa intollerabile, insopportabile e assolutamente da contrastare con tutte le forze.
Come si fa ad uscire da questo tunnel buio, dove nulla sembra ciò che è, tutto è capovolto, anche le cose più semplici e normali sembrano incomprensibili.
Politici che si impegnano tantissimo nel risolvere i propri interessi e quelli dei familiari; persone senza istruzione che occupano posti di prestigio, ben remunerate, perché appartenenti ad un partito o vicino alla corrente o parente di un politico. Di questi esempi in Italia ne abbiamo a iosa e non c’è bisogno di segnalare qualche soggetto: non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
La crisi che sta attanagliando il nostro Paese viene fatta pagare sempre ai soliti noti: lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati. Sì anche i disoccupati, poiché in questa cattiva congiuntura economica essi hanno sempre meno possibilità di conseguire un posto di lavoro, peraltro assai precario e poco remunerato.
Invece di combattere la vergognosa evasione fiscale con leggi appropriate, i politici quando si presentano nei talk-show e nei dibattiti radiotelevisivi si guardano bene dal citare questa cattiva prassi, applicata da una consistente minoranza parassitaria della popolazione.
Con i denari che si potrebbero riscuotere dalla lotta a questo disonesto fenomeno, della evasione fiscale, si potrebbero creare molti posti di lavoro, avere una scuola più efficiente, potenziare gli ospedali pubblici statali con attrezzature più moderne e supportare e favorire una giustizia più efficiente e rapida.
Quando si paralizzano questi pilastri della società, chi rappresenta e governa le Istituzioni dello Stato non merita alcuna benevola considerazione ma solo forte biasimo.
Per superare questi gravi problemi è necessario abolire la figura dell’uomo politico di professione, fare in modo che una persona sia candidabile sino ad un’età inferiore ai 55 anni, che sia eletto solo per due mandati parlamentari, terminati i quali riprende la propria attività professionale lasciata, in precedenza, temporaneamente e, vada in pensione dopo aver maturato, come per tutti i cittadini italiani, i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Inoltre sarebbe auspicabile l’obbligo del solo esercizio della funzione di parlamentare.
La legge bisogna renderla uguale per tutti, senza alcuna eccezione.
Fissiamo bene questo concetto nella nostra mente e diffondiamolo nei posti di lavoro, con gli amici, in famiglia, in tutti gli ambienti dove è possibile divulgare questa idea. È un modello di vita che deve essere imposto a tutti coloro che decidono di intraprendere la temporanea esperienza politica. Siamo noi, cittadini, che dobbiamo dettare le regole e i politici devono assolutamente attenersi a questi sacrosanti principi. Solo così una persona che ha avuto un’esperienze parlamentare potrà rendersi conto della differenza che passa tra un politico e un lavoratore normale: bisogna rendere i parlamentari più umani.
Purtroppo non esiste un partito o un movimento politico che abbia nel proprio programma o statuto queste finalità; ciò che si può trovare nei regolamenti è qualche piccolo palliativo molto edulcorato e mai applicato.
Anche i giovani che militano in questi gruppi fanno politica con l’obiettivo di arrivare nei consigli comunale, provinciale, regionale oppure occupare uno scranno in Parlamento. Questa è la loro vera aspirazione. Basta osservare gli ultimi avvenimenti, soggetti che lottano per il potere, per il cadreghino e per la prebenda non certo per migliorare le sorti del proprio Paese e quelle delle persone meno protette da questo sistema barbaro e assolutamente iniquo.
firma la petizione per abolire la pensione baby dei parlamentari con effetto retroattivo.

domenica 30 ottobre 2011

Ma quali rottamatori

In passato ho votato anche PD; non lo farò più, poiché i politici, sono tutti vecchi dal più giovane al più anziano, fatta salva qualche eccezione. E' ora di smantellare la concezione della politica italiana. Il politico, dopo due legislature o, al raggiungimento del 55.mo anno di età deve riprendere il proprio lavoro e andare in pensione quando ha maturato 67 anni di contribuzione e raggiunto i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Un politico che non ha mai prestato attività lavorativa e, ce ne sono molti, non può comprendere cosa significa vivere con una retribuzione ridicola, arrivare a fine mese magari anche con figli a carico.
Anche il centro sinistra ha governato questo splendido Paese; qualche politico di centro sinistra può spiegare agli italiani come mai il cancro della società, delinquenza organizzata ed evasori fiscali, continua a prosperare prendendosi beffa dei cittadini perbene. Un politico onesto, intellettualmente e non solo, deve essere in grado di dare delle risposte vere e serie, non demagogiche; se non è in grado di farlo non gli resta che dare le dimissioni, motivando questa scelta, dolorosa e onerosa, agli elettori che gli hanno dato il consenso.

www.firmiamo.it/abolizione-pensione-dei-parlamentari

sabato 29 ottobre 2011

Pensate che le regioni possano tagliarsi il vitalizio

Se aspettiamo che i nostri politici aboliscano il vitalizio o le loro pensioni baby è una pura illusione. Sono anni che parlano di questo argomento senza arrivare ad alcuna decisione. È solo propaganda.
Tutti gli schieramenti politici, così come sono concepiti non potranno mai adottare un provvedimento che abolisca i privilegi della casta.
Anche i giovani che militano negli attuali partiti hanno una concezione della politica vecchia e anacronistica.
Servono idee nuove e giovani idee, concezione della vita politica diversa: abolizione della professione del politico. Due mandati parlamentari e, al termine del/i quale/i il politico riprende l’attività lavorativa lasciata prima del mandato e va in pensione, come tutti gli altri lavoratori, dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti e riceve la liquidazione/buona uscita dopo 6 mesi o 2 anni. La legge deve essere uguale per tutti, non solo per la massa, la quale è, da quello che si vede quotidianamente dai provvedimenti legislativi, continuamente sbeffeggiata e presa per i fondelli.
È incontestabile che molti di questi signori, se non tutti, scendono in politica solo per interesse personale, per avere una pensione baby e un vitalizio cospicui e privilegi vari che gli consentono di avere una vita fastosa e, senza problemi. Un lavoratore per guadagnare ciò che percepisce un consigliere regionale o un parlamentare in 1 anno, deve lavorare 15/20 anni.
Un cittadino normale per avere una vita così sfarzosa deve vincere la lotteria, il che è assolutamente improbabile, mentre per un politico basta essere eletto consigliere regionale o parlamentare nazionale.
I nostri politici/politicanti sono riusciti a creare una frattura sociale molto forte tra le generazioni, ponendo l’una contro l’altra, grazie anche alla spaccatura, alla debolezza e alla scarsa rappresentatività dei sindacati.
La classe politica impedisce che un ragazzo possa sognare. Un giovane non vede il proprio futuro come quello dei loro genitori, non perché siano stati questi a consumare più di quanto avrebbero dovuto. No, questo è quello che i politici vogliono farci credere.
Tutti i governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi trent’anni, non si sono mai preoccupati e, non si preoccupano oggi, di combattere la mala amministrazione della cosa pubblica e, il cancro della nostra società: l’evasione fiscale e la delinquenza organizzata.
Una classe politica che non è in grado di risolvere questi problemi, se avesse un minimo senso dello Stato e di responsabilità dovrebbe prendere coscienza della situazione e dimettersi in blocco, senza attendere un minuto in più.
Lasciare la gallina dalle uova d’oro, beh è una cosa a cui non rinunceranno mai.
Mobilitiamoci e lottiamo tutti insieme, affinché essi vadano a casa e riprendano l’attività lavorativa lasciata prima, semmai l’abbiano fatta, del mandato parlamentare.
Firma la petizione per abolire la pensione baby dei parlamentari con effetto retroattivo

sabato 22 ottobre 2011

Responsabili della crisi economica .....

La crisi non deve scaricarsi solo su di noi, normali cittadini. Anche i nostri parlamentari, super pagati, devono dare l’esempio e contribuire a risolvere i problemi che hanno creato in questi anni.
Iniziamo ad abolire le loro pensioni baby e le liquidazioni dopo una o più legislature. LA LEGGE DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI, cerchiamo tutti, nel nostro piccolo, di contribuire a diffondere l’idea che anche i parlamentari, dopo due legislature lascino il parlamento e riprendano la propria attività lavorativa e che vadano in pensione dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti e che, la liquidazione sia corrisposta secondo la propria categoria professionale di appartenenza.
Esercitare l’attività di parlamentare non deve essere considerata più una professione ma un’opera che dia onore e senso di orgoglio rappresentare il proprio Paese.
Gli onorevoli che non hanno prestato, in precedenza, alcuna attività lavorativa hanno l’opportunità di partecipare a concorsi e/o di cercare un’occupazione dopo il mandato parlamentare.
Coloro che avranno maturato l’età pensionabile, ma non quella contributiva avranno diritto alla pensione dovuta, come per tutti gli altri cittadini.
Solo se si applicano queste regole elementari, un parlamentare può capire quali sono i problemi reali che deve affrontare quotidianamente la maggioranza dei lavoratori per sbarcare il lunario.
È chiaro che queste norme non saranno prese in considerazione e meno che mai approvate dal nostro Parlamento, costituito da politicanti di professione, spesso corrotti e improduttivi, attenti solo ai propri interessi e a quelli delle persone a loro vicine.
Apparentemente è un dilemma alquanto complesso e difficile da realizzare, ma con la volontà e la determinazione di noi cittadini, uniti, è possibile portare a compimento questo sogno che DEVE diventare realtà, per una società più giusta.
Le strategie da intraprendere sono molteplici; quella più immediata è la costituzione di comitati, legalmente costituiti, su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme, al fine di promuovere un referendum popolare per l’abolizione delle pensione baby e delle liquidazioni del parlamentari con effetto retroattivo.
Se il numero degli aderenti a questa iniziativa dovesse essere consistente, nessun movimento/partito resterebbe indifferente o biasimerebbe questa rivolta di massa democratica.
I soggetti aderenti agli attuali movimenti/partiti politici sono inadeguati e tetragoni a qualsiasi palingenesi radicale.
Sarebbe auspicabile impedire, per legge, le candidature per il Parlamento agli over 55 e/o ai politici eletti per 2 (due) o più legislature; consentire ai giovani assumere il governo del Paese per una gestione nuova e più democratica, senza che essi cadano nella tentazione di vendetta rispetto a tutti quei soggetti che hanno prodotto, favorito, accompagnato e ignorato per lungo tempo la iniziale strisciante crisi economica e che hanno sostenuto con forza la rottura della pax sociale delle generazioni, ponendo gli uni contro gli altri, attraverso contratti di lavoro capestro co.co.co., co.co.pro e quant’altro di peggio possa esistere, invece di migliorare e tutelare le condizioni dei giovani lavoratori.
Le nuove generazioni in Parlamento dovrebbero proporre e concorrere, anche con la condivisione di un nuovo vero sindacato indipendente e non influenzato dal potere politico e di tutte le parti sociali, alla promulgazione ed alla attivazione, per i giovani, di leggi atte a favorire contratti di lavoro a tempo indeterminato dopo un periodo di prova non superiore a 6 (sei) mesi.
Spero che coloro che leggano questo mio post condividano queste considerazioni che, a mio modesto avviso, la maggioranza assoluta degli italiani pensa, ma che, per timore o per opportunità non manifesta.
Oggi ci troviamo di fronte una situazione economica molto grave per tutti, tranne che per i politicanti di professione e per gli evasori fiscali, tanto cari alla classe politica.
L’evasione fiscale è un altro motivo per cui bisogna che in Italia, tutti senza esclusione alcuna, si operi per migliorare le condizioni della nostra meravigliosa e depauperata Italia.
Il motto è: propositivi sempre.

Petizione abolizione pensione baby dei parlamentari

domenica 9 ottobre 2011

Non ho parole......

DOVEROSO DARNE DIFFUSIONE!!
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco com'è finita:
• Presenti 525
• Votanti 520
• Astenuti 5
• Maggioranza 261
• Hanno votato sì 22
• Hanno votato no 498).
i 22 sono: BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI, FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA.

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :

Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato,che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.

Non ne hanno dato notizia né radio, né giornali, né Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!
Firma per abolire pensione baby/vitalizio e liquidazione dei parlamentari italiani:
www.firmiamo.it/abolizione-pensione-dei-parlamentari

venerdì 7 ottobre 2011

Invito alla maggioranza degli elettori che disertano le urne

Questo blog si rivolge soprattutto a quel 30% e oltre dei miei connazionali che, di solito, disertano le urne elettorali. Essi sono delusi della classe politica che governa e legifera per il nostro Paese; come dare loro torto dopo quello che accade e, che vediamo quotidianamente in parlamento.
Premetto che non ho mai avuto una tessera di partito, ho sempre votato e ora sono anch’io nauseato dei nostri politicanti. Ciò non significa che non mi recherò alle prossime consultazioni elettorali, anzi sono ancora più motivato ad andare a votare, per contribuire ad azzerare l’attuale classe politica, senza esclusione alcuna, fatta da mostri viventi, i quali non pensano altro che a difendere i propri interessi e privilegi, quelli dei propri familiari e degli amici. Il loro motto è: per gli amici tutto, per gli altri la legge.
Ormai è arcinoto che una volta eletti, i parlamentari, vincono la lotteria: stipendi favolosi, benefit incredibili, macchine blu a disposizione, assicurazione per sé e per i propri familiari pagata dallo stato, pasto mensa € 1 e via dicendo.
Nessuno, dico nessuno, si preoccupa di come fa la gente a sbarcare il lunario con € 500- € 1000 al mese; i nostri onorevoli ( è un eufemismo) non fanno altro che promettere cose che mai, nella storia della Repubblica (eccettuata la fase costituente), hanno concretizzato. Sono stati molto bravi e ci sono riusciti, questo bisogna riconoscerlo, a creare una frattura fra le generazioni, contrapponendo i giovani con i meno giovani, come se la responsabilità di quello che sta succedendo fosse dei lavoratori più protetti.
I parlamentari sono riusciti a distruggere anche i sogni delle nuove generazioni; ai giovani non è permesso sognare il proprio futuro, tutto ciò in cui possono sperare è un lavoro molto precario: cococo, cocopro e sigle varie. Le nuove generazioni potranno solo raggiungere l’età pensionabile, mai la pensione: questo è un crimine insopportabile e intollerabile.
Per questo chiedo e imploro sommessamente a coloro che non si recano alle urne ad andare a votare per mandare a casa questi mostri imbiancati: non sono degni di rappresentarci né hanno le qualità morali e professionali. Bisogna che ci sia un cambio generazionale, radicale e repentino.
Chiedo ai nuovi movimenti che nel loro programma politico venga messo nero su bianco e che venga attuato che, i parlamentari:
1. possano essere eletti per massimo 2 mandati parlamentari;
2. non ricevano la pensione baby ( vitalizio ) e la liquidazione al termine del/dei mandato/i parlamentare/i;
3. vadano in pensione, come tutti i lavoratori, dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti, secondo la categoria professionale di appartenenza e con effetto retroattivo;
4. abbiano uno stipendio secondo gli standard europei;
5. non abbiano tutti i benefit di cui, oggi, godono;
6. non abbiano la possibilità di usare le auto blu;
7. abbiano un ticket, come tutti gli altri lavoratori, per il/i pasto/i;
8. presentino una radiografia patrimoniale prima e dopo il/i mandato/i, con verifica delle proprietà acquisite nel periodo di lavoro parlamentare anche dei propri familiari;
9. non esercitino una seconda e/o terza attività professionale;
10. non possano cambiare casacca, passare da un raggruppamento ad un altro;
11. abbiano l’obbligo di dimettersi nel caso in cui non condividano più il programma per cui sono stati eletti in parlamento.

Inoltre sarebbe auspicabile inserire nel programma la riduzione drastica dei compensi ai consiglieri comunali, provinciali e regionali, ai presidenti delle provincie e delle regioni.
Non assolutamente da trascurare la lotta, senza tregua e senza confini, ai tanti troppi evasori fiscali, attraverso promulgazioni di leggi restrittive, prevedendo pene detentive e/o con pagamento del dovuto più gli interessi maturati dalla data della presunta evasione, nonché la confisca di beni mobili e immobili.
Tutti questi punti è possibile attuarli nei primi cento giorni dall’insediamento della nuova legislatura, pena dimissioni in massa dei parlamentari che accettino queste condizioni.
Basterebbero che questi pochi punti venissero accettati e rispettati dai movimenti/partiti per rendere la politica più pulita e credibile. Solo in questo modo la gente potrebbe avvicinarsi alla politica vera e verificare che, con atti e provvedimenti concreti, gli onorevoli siano al servizio dei cittadini e non che questi siano sudditi della classe politica. Che si dia un segnale forte e una risposta univoca e precisa agli elettori delusi, disgustati e, purtroppo, rassegnati.

sabato 1 ottobre 2011

mercoledì 28 settembre 2011

Abolizione pensione baby e liquidazione dei parlamentari

Aboliamo la pensione baby e la liquidazione dei parlamentari, dopo una o più legislature, con effetto retroattivo.
L’idea è quella che, anche gli onorevoli, come tutti i lavoratori italiani, accedano e ricevano  la pensione e l’indennità di buonuscita dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti, in funzione  della categoria professionale di appartenenza. 
In due settimane abbiamo avuto oltre 6000 adesioni. 
Siamo consapevoli che la petizione non potrà avere successo, poiché dovrà passare al vaglio del parlamento, il quale bloccherà sul nascere qualsiasi proposta nefasta per le loro tasche e per i loro privilegi ormai consolidati e dati per assimilati dal popolo italiano.
Questo è un primo passo importante per sondare l'opinione pubblica, delusa, schifata e nauseata dall'attuale classe politica, becera e corrotta, che dovrà concludersi con la promozione di un referendum, con il quale annullare oltre alle pensioni baby, anche i privilegi di cui gode la casta e, richiedere l'adeguamento degli stipendi degli onorevoli, dei presidenti e dei consiglieri regionali, dei boiardi di stato e di tutti i manager di imprese a capitale pubblico, nonché dei lavoratori dipendenti agli standard europei.
L'indirizzo per l'adesione e la condivisione della petizione:


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