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domenica 14 ottobre 2012

Abolizione della Pensione baby

Dopo tutta questa commistione di corruzione, malaffare, latrocinio di denaro pubblico e connivenze di alcuni politicanti di professione con personaggi poco raccomandabili, la politica continua a tergiversare e a scaricare le responsabilità sui singoli. Non è più accettabile che due Presidenti di Regioni importanti continuino a restare ancora in sella ad un cavallo ormai morto. Le opposizioni fanno sfoggio della solita retorica puritana senza un costrutto concreto, poiché anch'esse hanno molti scheletri negli armadi. Serve una svolta radicale e repentina nel modo di fare politica, bisogna anteporre gli interessi generali a quelli personali o di bottega. Sono sufficienti due mandati, dopo i quali il politico riprende la propria attività lavorativa e va in quiescenza, come tutti gli altri lavoratori italiani, dopo aver maturato i requisiti previsti dalle leggi vigenti. Si potrebbe e si dovrebbe eliminare le pensioni baby dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei boiardi di Stato e di tutti coloro che godono di questi privilegi, nonché abolire il doppio/triplo (cospicuo) compenso che può essere la pensione o altro beneficio. Non è tollerabile che ci siano persone che guadagnano, tra stipendio e indennità varie, diverse decine di migliaia di euro mensile e, lavoratori che percepiscono poche centinaia di euro. Questo è un Paese democratico solo sulla carta, nei fatti dimostra di essere esattamente il contrario; si penalizzano le persone che percepiscono redditi bassi, se sono fortunati di avere un lavoro, e si umiliano nella loro dignità i ceti meno abbienti. Non ho ascoltato da nessun segretario di partito né dal M5S affermare che, nel caso di vittoria alle prossime politiche, verranno aboliti questi privilegi nei primi 100 giorni della legislatura. Bisogna impartire alla casta la buona educazione, il rispetto della dignità dei più deboli, l'onestà e l'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. La società è un insieme di anelli che operano per la coesione e per il benessere della collettività; se questo forte legame che ci tiene uniti viene meno, allora si creano le iniquità e le differenze incolmabili tra i privilegiati e le classi più indigenti del Paese. Per realizzare questo disperato sogno è indispensabile azzerare l'attuale casta e l'inetta classe politica, oramai sfiduciata dal Popolo italiano. E' un'utopia che potrebbe realizzarsi se quel 35/40% della popolazione che, di solito non va a votare, si turasse il naso e si recasse al seggio elettorale, anche solo per annullare il voto. Non è vero che tutti sono uguali: non si può giudicare, né diffidare di una persona che non ha mai avuto militanza politica e ha una fedina penale eburnea.

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