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venerdì 5 aprile 2013

Indennità fine mandato Zambetti

La regione Lombardia e i lombardi si preparano a pagare all'ex consigliere Zambetti un'indennità di fine mandato, di circa € 250.000, per soli 12 anni di attività, oltre al vitalizio maturato per legge. Se, a questo, consideriamo che ha esercitato nel peggior modo possibile il suo mandato di parlamentare regionale, allora il quadro si completa.

Un lavoratore italiano, se matura la pensione, per ricevere una liquidazione così cospicua dovrebbe vivere almeno 4 volte. Lo Stato italiano è come madre natura, comprensiva, benevola e indulgente con i più fortunati, mentre è crudele, selvaggia, cattiva e meschina con chi ha meno ed è più debole. Contro madre natura non possiamo opporci, poiché non esistono strumenti adeguati per difenderci, invece contro queste ingiustizie sociali possiamo reagire e cercare di correggere le iniquità che offendono la dignità della maggioranza, dei più deboli e degli indifesi.

Non si può accettare che un parlamentare, un consigliere regionale, un boiardo di Stato, percepiscano liquidazioni milionarie e vitalizi e/o pensioni d'oro. Non è vero che togliere questi privilegi si risparmia poco e che coloro che sostengono questa tesi sono dei populisti, dei demagoghi, degli opportunisti e/o dei comunisti; con i soldi che si risparmierebbe, da questi tagli, si potrebbero pagare le pensioni agli esodati e/o dare ai disoccupati o a chi è in cerca di occupazione un reddito di cittadinanza. Inoltre, se lo Stato facesse pagare le tasse ai molti, tanti evasori fiscali, le condizioni economiche di molti cittadini italiani migliorerebbero di quel poco per consentirgli di vedere un futuro meno cupo.

Dai nostri politicanti è assai inverosimile che ci si possa aspettare che facciano una legge che abolisca i propri privilegi; purtroppo nel M5S non ho visto nel programma l'abolizione della liquidazione e dei vitalizi dei parlamentari, presidenti/consiglieri regionali e tutti coloro che che godono di questi privilegi.

Sono sempre più convinto che un movimento/partito politico debba riportare nel proprio programma questo punto e battersi con forza affinché venga approvata la legge, nei primi 100 giorni della nuova legislatura parlamentare, che abolisse questi assurdi iniqui privilegi della casta. Sarebbe un segnale di cambiamento radicale, importante e significativo.

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